L’esfoliazione
Scrub, gommage, peeling,
microdermoabrasione, sono soltanto alcuni dei numerosi termini
utilizzati in ambito dermocosmetico, estetico e medico-estetico per definire un
insieme di tecniche che, attraverso meccanismi d’azione diversi, inducono
un’esfoliazione cutanea più̀ o meno profonda. Già̀ i nostri antenati
utilizzavano miscele di prodotti – spesso pericolosi – per allontanare le
cellule morte e le impurità̀ dagli strati cutanei più̀ superficiali e conferire
alla pelle un aspetto più̀ luminoso. Queste pratiche si sono conservate
nel tempo e oggi, grazie ai progressi della scienza, sono diventate parte
integrante dei più̀ sofisticati protocolli di bellezza, ma anche di numerosi
rituali benessere. La maggior parte delle Spa, infatti, propone nei propri
menù trattamenti esfolianti a base di pregiati estratti vegetali, effettuati
con o senza l’ausilio di materiali tecnologici, che promettono risultati
eccellenti e in tempi brevi. L’esfoliazione è un processo
naturale della pelle (che può essere indotto per via meccanica o
chimico-fisica) che consiste nella progressiva desquamazione degli strati più
superficiali dell’epidermide. Come è noto, l’epidermide è la
parte più esterna della pelle ed è formata da un epitelio
pavimentoso stratificato e corneificato, con uno spessore compreso tra
0,05 e 1,5 mm. Questo tessuto riceve il nutrimento per diffusione dal
derma sottostante, presenta un livello di corneificazione
(cheratinizzazione) variabile nelle diverse regioni corporee ed è in grado di
rinnovarsi costantemente con cicli continui (turnover epidermico) che durano in
media 40-60 giorni.
Le cellule
responsabili della resistenza meccanica della pelle sono i cheratinociti, che
vengono prodotti nello strato basale dell’epidermide e, durante la risalita
verso la superficie esterna, si appiattiscono, si affusolano, perdono il nucleo
e si trasformano in corneociti, strutture cellulari circondate da un
rivestimento corneo e dotate di ottime proprietà protettive. I corneociti sono
uniti tra loro da speciali giunzioni (corneodesmosomi) che conferiscono al tessuto
la giusta resistenza alla trazione. Se si osserva al microscopio lo
strato corneo nel suo spessore, si può notare che la compattezza
diminuisce progressivamente verso l’esterno, lasciando intravedere lacune e
depressioni conseguenti alla desquamazione superficiale. Il turnover epidermico
è fondamentale per il mantenimento delle funzioni fisiologiche della pelle ed
è regolato da sofisticati meccanismi biochimici, che prevedono l’azione di
enzimi proteolitici specifici, in grado di “rompere” le proteine dei
corneodesmosomi, favorendo la separazione e il distacco dei corneociti più
superficiali. Col passare degli anni si osserva un progressivo
rallentamento del turnover epidermico, che a sua volta determina numerose
conseguenze a livello della salute e della bellezza della pelle.
Trattamenti
esfolianti
L’esfoliazione è un trattamento estetico/dermocosmetico che favorisce
l’allontanamento dei corneociti e delle impurità presenti negli strati più
superficiali della cute, al fine di liberare gli strati sottostanti e conferire
alla pelle un aspetto luminoso e levigato. A seconda della tecnica utilizzata,
è possibile distinguere tra esfoliazione meccanica e chimica.
Esfoliazione
meccanica: consiste in uno sfregamento delicato della cute, con l’ausilio di
particolari ingredienti (polveri, granuli, fibre, tessuti…). Generalmente si
utilizzano sostanze di origine vegetale che svolgono una funzione microabrasiva
sulla pelle, rimuovendo le cellule cornee e favorendo il rinnovamento
dello strato corneo. Tra questi ricordiamo le polveri ottenute dai gusci di
noce, dai semi di pesca, albicocca, mandorla, jojoba, dal tutolo del mais, ma
anche le fibre ricavate dalla luffa (pianta rampicante), che vengono
inumidite e usate per frizionare delicatamente il corpo. Si utilizzano anche
polveri di origine minerale, come il caolino, che permettono di ottenere buoni
risultati. La scelta dell’ingrediente, la durata e l’intensità del massaggio
dipendono principalmente dalla zona del corpo che verrà trattata e dal tipo di
pelle del cliente. Tra i trattamenti strumentali che sfruttano il principio
dell’esfoliazione meccanica troviamo la dermoabrasione e la
microdermoabrasione: tecniche basate sull’utilizzo di speciali apparecchiature
e/o presidi, che agiscono a una profondità variabile e posso essere utilizzate
a scopo dermocosmetico o medicale.
Esfoliazione
chimica: consiste nell’applicazione cutanea di una o più sostanze in grado
di determinare un disfacimento controllato degli strati superficiali
della pelle, con conseguente desquamazione, accelerazione del ricambio
cellulare e stimolazione dei tessuti. A seconda della tipologia
e della concentrazione degli ingredienti utilizzati, è possibile
classificare i peeling chimici in molto superficiali,
superficiali, medio-profondi e profondi. Tra i principali ingredienti
utilizzati nella formulazione di peeling chimici ricordiamo:
alfa-idrossiacidi, beta-idrossiacidi, poli-idrossiacidi, derivati del retinolo…
Nuove Tecnologie
La ricerca
nel settore degli esfolianti è quanto mai viva e mette a disposizione
degli operatori e dei consumatori tecnologie e prodotti sempre nuovi, per uso
professionale e domestico. La possibilità di fornire ai propri clienti
prodotti sicuri ed efficaci, che permettano di proseguire i trattamenti
direttamente a casa, rappresenta un plusvalore per i professionisti ed è
fondamentale per il mantenimento dei risultati, ma anche per la fidelizzazione
della propria clientela. Numerosi studi hanno dimostrato l’importanza
dell’esfoliazione non solo nel trattamento degli inestetismi, ma anche nella
conservazione delle funzioni fisiologiche della pelle e nella prevenzione
dell’invecchiamento cutaneo. In particolare, grazie alle nanotecnologie,
è possibile assemblare microfibre con diametro infinitesimale e realizzare
speciali tessuti, dotati di una superficie di contatto molto
elevata. Queste caratteristiche consentono di ottenere un’esfoliazione
efficace e al contempo delicata e adatta a tutti i tipi di pelle. Inoltre,
utilizzando microfibre con diametro diverso, è possibile regolare la ruvidità
dei tessuti, adattandola alle esigenze fisiologiche della pelle del viso e del
corpo.
L’utilizzo quotidiano di questi panni, inumiditi e passati con movimenti
circolari sulle parti del corpo interessate, permette di pulire accuratamente
la cute, asportando le cellule non più vitali; inoltre favorisce la
produzione di cellule nuove (attraverso fenomeni naturali di
bioristrutturazione), stimola la circolazione sanguigna e linfatica e aumenta
l’ossigenazione dei tessuti. Questi trattamenti, decisamente efficaci nella
loro semplicità, possono essere effettuati dai professionisti presso spa e
centri estetici, all’inizio o alla fine di qualsiasi massaggio o protocollo – a
seconda della tipologia e della finalità – per eliminare le impurità e i
residui dei prodotti cosmetici o semplicemente per stimolare i tessuti e donare
luminosità alla pelle. I panni in microfibra, inoltre, hanno dimostrato
una certa efficacia anche nel trattamento del cliente/paziente affetto da
psoriasi. In particolare si è osservato un miglioramento del ricambio cutaneo,
un ritardo nella formazione delle componente squamosa tipica di questa
patologia e una riduzione nell’utilizzo di farmaci e cosmetici a uso topico,
con notevoli benefici per i pazienti.
Infine va segnalata la particolare facilità di pulizia di questi
tessuti, che possono essere lavati direttamente in lavatrice o sterilizzati,
mediante bollitura in acqua, senza che si rovinino o perdano di efficacia. Le
applicazioni dermocosmetiche delle nanotecnologie consentono di mettere sul
mercato prodotti a basso impatto ambientale, che non si sostituiscono ai
cosmetici, ma ne ottimizzano i risultati, creando sinergie vincenti tra gli
operatori e i propri clienti.
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